Evento “OPEN: apertura dei luoghi della cultura e dei siti archeologici alle persone con bisogni speciali”
Il 29 maggio 2020 si è tenuto a Perugia, nella Sala dei Notari, l’evento “OPEN: apertura dei luoghi della cultura e dei siti archeologici alle persone con bisogni speciali“.
Durante l’evento sono stati presentati i risultati del progetto europeo Erasmus + OHAS (Opening Heritage and Archeological Sites for People with Special Needs), di cui Articity è partner per l’Italia insieme al Gruppo Archeologico Perusia.
Il titolo “OPEN” (in italiano “aperto”) definisce al meglio il senso dell’evento e del progetto: portare l’attenzione sulla necessità di aprire, superare le barriere, rendere accessibili e davvero fruibili per tutti i luoghi della cultura. Un titolo ancora più significativo in questo periodo storico, post-Covid, in cui le attività culturali stanno finalmente ripartendo.
Maria Antonietta Taticchi (Presidente Articity) e Barbara Venanti (Presidente Gruppo Archeologico Perusia) hanno presentato il progetto e aperto il dibattito sui temi all’ordine del giorno, insieme ai rappresentanti delle associazioni che hanno aiutato nel corso del progetto i due partner italiani: Paolo Maria Vissani (Adam Accessibility), Rolando Marini (Gli amici della vista) e Giorgina Drinòczi (AUSRU).
I risultati di OHAS sono frutto di un’analisi che ha visto coinvolti, tra gli altri, il MANU (Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria) e il Parco Archeologico di Carsulae, esaminati da persone con diverse disabilità al fine di individuare le criticità legate alla fruibilità dei luoghi.
Le direttrici Maria Angela Turchetti (MANU) e Silvia Casciarri (Parco Archeologico di Carsulae), Giorgio Panduri per il Museo Moretti Caselli e l’artigiana e arteterapista Monica Grelli (Arte Terapia Onlus) sono intervenuti sottolineando i progressi conseguiti e quelli che ancora possono e devono essere fatti. Anche il Comune di Perugia, rappresentato all’evento dall’Assessore alla Cultura Leonardo Varasano, ha dato vita a iniziative e collaborazioni per favorire l’accessibilità dei percorsi connessi alle principali attrazioni della città.
L’impegno preso è quello di riuscire, con l’aiuto di chi di competenza, a rendere musei e aree archeologiche accessibili al 100%. Dove, ad esempio, l’accessibilità fisica non è possibile, si possono trovare nuove forme di accoglienza; l’uso della tecnologia può invece favorire gli ipovedenti.
OPEN ha messo in luce che trovare nuove modalità per creare un’accessibilità fruibile a tutti è un percorso che richiede ancora molto lavoro, ma che è assolutamente possibile.
L’evento è stato interamente tradotto da interpreti ufficiali della Lingua dei Segni italiana dell’associazione AUSRU.
I risultati del progetto OHAS sono consultabili da tutti sul sito ufficiale ohas.eu